
Signora mia,
cosa mi tocca dirle? Che la vita prima era già difficile? Che stare su con tutte quelle regole era già impresa assai ardua e oggi è diventato tutto ancora più complesso?
Signora mia, la realtà dei fatti è che questo Covid-19 non ci voleva proprio, ha preso le nostre vite, le ha strapazzate e poi ci ha sbattuti in casa senza possibilità di processo, o di pentimento.
È così e basta. Non ci puoi fare niente nessuno. Devi solo aspettare che passi.
Così dicono gli altri…
Ma per me è difficile accettare passivamente che qualcosa passi.
Dobbiamo restare a casa!
E ci mancherebbe. Chi esce? Però quanto bene fanno al cuore queste giornate di sole, ricordare le passeggiate in riva al lago, i giri in villa.
Ora, sembra tutto così lontano.
Si contano i morti, i contagiati, si aspetta il vaccino. Si dice è una guerra.
Ma come ci siamo finiti in questa battaglia noi? Non si sa.
La combattiamo in maniera diversa con guanti e mascherine.
Io sto in Campania. Da noi le cose sono diversissime. Noi qui non si può uscire proprio. Ed è giusto così. I contagi sono ridottissimi. Giusto si esce per andare a fare la spesa, o in farmacia. Il resto è tutto superfluo. Irrilevante.
Leggo i post di amici da altre regioni, loro possono farsi consegnare la cena a domicilio, qui è impossibile.
Da noi è tutto fermo, se non le attività assolutamente necessarie.
Chissà come sarà la Fase 2.
In molti pensano già al mare, alla spiaggia, e c’è qualcuno che ha iniziato a far girare l’immagine di gabbiotti in plexiglas che la prossima estate, ormai alle porte, dovrebbero proteggerci dal virus bastardo.
Ma come fanno a pensare già al mare? A me sembra quasi impossibile, con quello che stiamo vivendo, pensare al mare.
Vi siete recati a fare la spesa in questi giorni con la mascherina?
Io soffro di attacchi di panico. Come può essere il mondo per una come me con anche la mascherina?
È un incubo. Fa un caldo di pazzi e al supermercato sembra di morire.
La spesa è diventata una lotta. Non è che scegli quello che vuoi… butti nel carrello quanta più roba ti riesce sperando di aver preso cose commestibili.
Razioni il cibo. E poi inizi a pensare a come passare le giornate.
Chi lavora da casa bene o male si organizza… ma gli altri?
Una noia.
“Leggeremo di più!” ci dicevano. Io sono un’accanita lettrice, il mio lavoro è con i libri, in questi quasi due mesi di quarantena, sono riuscita a completare la lettura di soli due libri. Non una pagina in più. Non ho testa. Non mi riesco a concentrare.
Sul web impazzano meme che dovrebbero farci sorridere, aspettiamo le dirette dei nostri politici come se fossero un’eurovisione presentata dalla buonanima di Corrado, e mangiamo.
Avete fatto caso che tutti sfornano pizze come se non ci fosse un domani? Maritozzi, manicaretti, dolci, un tripudio per il palato loro e per la vista nostra.
E si ingrassa.
Lei quanti chili ha preso in questi giorni, signora mia?
Io mi illudo di fregare l’accumulo di adipe con dieci minuti di attività ginnica quotidiana.
E anche questo non è che basti.
“Andrà tutto bene. Ce la faremo!” Ci credo fermamente. Però quanto sta diventando difficile non lasciarsi abbattere?
Torneremo mai alla vita di prima? Io me ne lamentavo, ma chi se la immaginava una cosa del genere?
Chissà come sarà la vita che verrà? Ecco, questi pensieri mi piacciono di più.
Ne usciremo, e ricostruirci sarà ancora più avvincente. Io ho bisogno di crederci, e voi?

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