
Se come me siete appassionati di docu fiction, di storie reali, di intrighi torbidi e internazionali “I cartelli dei Narcos – La vera storia”, di Melissa del Bosque, edito da Newton Compton Editore è il libro che fa per voi.
In realtà, da come si potrebbe desumere dal titolo, non è propriamente la storia della nascita dei vari cartelli messicani, ma la narrazione di come man mano alcuni di questi si siano fatti strada nel mondo dei traffici illeciti e di stupefacenti. Il libro ruota intorno ad un processo tra i più grandi criminali del settore e su tutte le indagini precedenti ad esso. Le pagine scorrono tra assassinii spietati, riciclaggio di danaro sporco e patti segreti con le forze speciali e gli Stati Uniti.
Una storia al cardiopalma raccontata principalmente grazie ai verbali dei due principali agenti speciali coinvolti in alcune delle operazioni più determinanti.
Scott Lawson e l’agente Alma Perez hanno lavorato fianco a fianco sgominando moltissime reti.
Il libro si sofferma principalmente sulla parte riservata al riciclaggio del danaro sporco grazie al gioco dei cavalli. Un mondo pieno di insidie e di sotterfugi in cui a pagarne principalmente le spese sono proprio gli equini.
Bellissimi esemplari in scuderia, tra i più potenti, animali dopati per vincere, sedazioni e molto altro, per coprire affari e giri di miliardi e miliardi di dollari.
Già, provaci tu a farlo in un’altra lingua, aveva pensato di ribattere, ma si era trattenuto.
Il libro è scritto con appiglio giornalistico, poco spazio si concede a riflessioni personali, è una cronistoria in cui la scrittrice, Del Bosque, lascia poco spazio a impressioni e sensazioni, lascia parlare i fatti.
Alcuni episodi sono davvero terribili, vendette trasversali che farebbero impallidire i villain più crudeli, eppure questa è storia documentata da testimonianze. Sullo sfondo luoghi tex-mex, aeroporti, e quella profonda distanza tra gli USA e l’America centrale.
Il racconto scorre, ma c’è qualcosa che non lo fa fruire liberamente. Il testo è per i veri appassionati dell’argomento, fornisce infatti elementi essenziali, ma quasi morbosi.
Per chi è appassionato a questi temi e vuole saperne sempre di più è il libro ideale, ma per chi si approccia a questo argomento per la prima volta potrebbe trovarlo un po’ troppo pesante, meglio arrivarci per gradi.
La storia comunque merita di essere letta.

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