
R’ estate
Ritrovarsi tra le rondini e il cielo
Sui marciapiedi caldi di notte
Moltitudine umana
A raccontarsi ridente
Estati di mille anni fa
Fanciullezza esausta
Accorata
che fugge via tra le mani
Svanisce lontana
Tra vicoli di innocenti nascondino
Mani di polvere terrosa
Tra filari acerbi
Tra le lucciole eravamo in agguato
Le voci dei grandi a far capolino
Lontane anni luce da noi
Pezzetti di futuro incandescente
Gli occhi lucidi di roditori furtivi
Nel buio il domani sapeva già di sole
Ferma guardavo
chetando il cuore

Perché non lasci qualcosa di scritto?