
Amici cibernetici, amanti dello sci-fi, che vestite Gucci, e che tra poco girerete con il conta-followers sulla fronte, in questi giorni ho letto questa notizia che ho trovato molto interessante. Ne sentiremo parlare spesso, e ho deciso di scrivervi un piccolo anticipo.
In pratica con una pasta d’argento, che non ha bisogno di temperature altissime, per rimanere saldata alla pelle, riescono ad applicare circuiti elettronici stampati in 3D sul corpo.
Questi circuiti potrebbero diventare sensori per armi chimiche, o biologiche, per soldati impegnati in azioni di guerra, o anche celle solari per ricaricare computer indossabili.
Tutto quello letto nei libri cyberpunk di Gibson potrebbe diventare realtà.
Con procedimenti simili stanno studiando innesti per riparare le ferite.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Advanced Materials, ed è stata condotta dai ricercatori dell’Università del Minnesota, guidati da Michael McAlpine.
Il segreto del funzionamento sta proprio nell’utilizzo della pasta d’argento che si deposita a temperatura ambiente, mentre altri materiali hanno bisogno di raggiungere i 100°, bruciando non solo la pelle, ma anche eventuali tute. Inoltre una volta applicato lo strato di argento si rimuove facilmente con una pinzetta, o semplicemente lavando via la pasta con dell’acqua.
“Siamo entusiasti del potenziale di questa tecnologia che utilizza una stampante portatile dal costo inferiore a 400 dollari”, ha rilevato McAlpine. “Immaginiamo – ha poi aggiunto – che un soldato possa estrarla dallo zaino per stampare sulla sua mano un sensore”.
Molto importante anche l’aspetto per gli innesti di pelle. In laboratorio è stata riprodotta una pelle sintetica per riparare la cute danneggiata di un topo. In quel caso è stato utilizzato come inchiostro un gel a base d’acqua arricchito con cellule della pelle, coltivate in laboratorio.
Che ne pensate? Io lo trovo interessantissimo. Soprattutto per chi come me si diletta con il circuitbending fuori casa… Stai a vedere che non dobbiamo più smontare giocattoli ed elettrodomestici, ma gli strumenti elettronici incominciamo a portarceli addosso? Torneranno i tempi di Arduino e di elettronica tascabile?

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