
Madre come “mare”, ecco la quarta poesia della raccolta Legàmi. Un universo che lega e ci collega alla vita, passaggio dall’altro a sé stessi, inevitabile coincidenza e/o protesa immersione futura.
Ma(d)re
Mi portavi, piccola
nella mano di madre
allora senza fastidio
a te confusa, vicino
Là dove, pensavi,
fosse gioioso andare
a pescare la vita
con le dita intrecciate.

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