

Al mattino apri gli occhi, ma non ti svegli
muovi la bocca e deglutisci, ma non mangi
vedi, ma non guardi
senti, ma non ascolti
lacrimi, ma non piangi
parli, ma non comunichi.
La sera chiudi gli occhi, ma sei già nell’oblio,
esisti, ma non Vivi.
Le pareti della tua esistenza
sono oramai troppo inclinate,
untuose, scoscese e scivolose.
Aggrapparsi è inutile, ma tu non ti arrendi:
scivoli via velocemente, ma non cedi
scivoli via bruscamente, ma non demordi
scivoli via ruvidamente, ma non molli
scivoli via… ma non te ne accorgi.
Desidero scivolare via con te, nonna adorata…
perdo l’equilibrio, barcollo e vacillo,
ma resto irrimediabilmente lucida e immobile.
Compassione o cinismo?
Quanto durerà ancora l’illusione
di questa straziante vita apparente?

Perché non lasci qualcosa di scritto?