

Di solito non prendo impegni a lunga scadenza, non ho progetti a lungo termine, eppure so esattamente cosa dovrò fare appena sarà inaugurata “The Pink Floyd Exhibition-Their Mortal Remains”, il 19 Gennaio, al MACRO di Roma.
La mostra, già esibita a Londra, arriva finalmente in Italia.
Curata con la collaborazione di Nick Mason, batterista e fondatore della band, è stato proprio lui ad annunciare l’arrivo della mostra in Italia, con una lunga conferenza stampa in Campidoglio.
Il logo è una rivisitazione dell’immagine di copertina dell’album The Dark Side of the Moon, del 1973, l’album che consacrò la band alla storia del rock.
Ci saranno oggetti, foto, filmati inediti e molto altro, dalla prima formazione con Syd Barrett. Molti ricordi anche con Richard Wright.
Per l’inaugurazione arriva pure Roger Waters.
Chi ha avuto la possibilità di visitarla a Londra, ha detto che è spettacolare.
La mostra ha infatti avuto un boom di visite per tutto il 2017 presso le sale del “Victoria & Albert Museum” di Londra.
“Their Mortal Remains” è stata ideata proprio da Storm Thorgerson, il celebre grafico che ha realizzato le indimenticabili copertine di album come “The Dark Side of the Moon”, “Animals” o “The Division Bell” ed è sostanzialmente un viaggio audiovisivo e multisensoriale attraverso i 50 anni di carriera del celebre gruppo britannico.
Un modo per rivivere intensamente quegli anni, quel periodo, quelle sensazioni.
Iniziate a segnare in agenda dal 19 Gennaio: da visitare assolutamente.
(photo fonte web)

(Segue)
Riporto esattamente cosa è capitato.
Appena ho finito di editare i pezzi ho comunicato alla redazione gli argomenti trattati nei nuovi articoli.
Mi ha contattato Marinda Marina Flamigni, mia collega qui a “l’Undici” e mi ha detto di aver visitato questa mostra a Londra. Mi ha mandato le foto che ha scattato e mi ha raccontato che è stata un’esperienza pazzesca.
Marina, amante della buona musica, ho scoperto che ha visitato moltissime mostre sulla storia del rock e che questa le è piaciuta davvero tanto.
Sono stata coinvolta da questa esperienza visiva, musicale, intellettuale ed emotiva. Ne sono uscita dopo 4 ore che ancora non ero stanca dell’esposizione e del sorprendente percorso sonoro.
Come per “David Bowie Is”, ci si mette le cuffie e si fa un percorso che segue un ordine cronologico degli album dei Pink Floyd.
Ogni visitatore procede seguendo il proprio ritmo attraverso le sale e i brani musicali che cambiano a seconda di dove ti trovi!”
Quattro ore intense, in cui si ripercorre tutta la storia del gruppo britannico, ci si sofferma, si assiste alla proiezione di video. Più di un concerto insomma.
Un’esperienza da ripetere assolutamente anche qui in Italia.
Anche voi avete partecipato a quella di Londra?
Fateci sapere come è andata tra i commenti.
Grazie mille a Marina Flamigni, per la sua disponibilità e per aver condiviso le sue foto e la sua esperienza con noi.




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