

Ciò che rende intrigante l’esistenza umana è quella caccia morbosa che l’uomo conduce per riuscire a catturarne l’essenza.
Mi chiamo Aurora, ho diciassette anni e una grande passione: amo la vita. Per essere precisa, amo l’essenza della vita. D’altronde, essendo sordomuta e cieca dalla nascita non posso fare altrimenti.
Senza dubbio non vedo e non sento le cose che vedono e sentono gli altri, ma ho sviluppato una sensibilità speciale che mi consente di percepire sfumature –anche cromatiche e sonore- che sfuggono all’uomo “normale”. Io vivo inspirando l’essenza che emana l’universo. L’ossigeno è una sua derivazione. Ciò che mi inebria è l’effluvio di luci, odori, sapori, colori, suoni, sensazioni propagato nell’aria dal mondo attorno, anche se non sempre gradevole.
Ogni persona, infatti, ogni cosa, ogni situazione, ogni stagione, ogni paese, ogni singolo giorno emana un’essenza particolare, unica e straordinaria.
Così Giovanni, per me, è cipollino, Carlo posacenere, Davide cane bagnato, Flavia bergamotto, Lucia pandorino, la mamma latte caldo; il mio gatto è cachemire, papà trementina, la nonna zucchero vanigliato e il vicino un vero rompipalle, a volte l’essenza si fa scomoda! Allo stesso modo la primavera è una doccia di profumi floreali, il giardino di casa rosmarino, l’automobile di papà pino silvestre e il mondo uno scrigno di essenze inebrianti.
Naturalmente ci sono anche le essenze fastidiose. Carlo posacenere e Davide cane bagnato sono solo alcuni esempi. Anche l’odore che emana una discarica, oppure una latrina o la carcassa di un animale morto, come quella di una patata marcia è disgustoso. Bisogna saper accettare il diverso da noi e il diverso da ciò che solletica positivamente la nostra fantasia. E’ sufficiente farsene una ragione e, soprattutto, evitarne il contatto. Così come non è possibile eliminare una persona o un fatto sgraditi, non è possibile nemmeno eliminare la loro essenza. In fondo, si tratta dell’anima di ciò che compone il creato. Ma veniamo all’essenza del mio inconscio.
Negli ultimi anni faccio spesso lo stesso sogno. Dura pochi istanti, almeno credo, poi mi sveglio d’improvviso, eccitata e piena di energia, pronta per iniziare la giornata con grinta e buonumore.
Sogno di camminare su un’isola deserta avvolta in un incantesimo di profumi. Nella mia percezione del mondo i profumi hanno un suono, uno spessore, un colore, una profondità e un sapore. Vengo dall’acqua, cioè emergo dal mare come una sirena, completamente nuda. Sono bellissima e sorrido.
Cammino sulla sabbia accompagnata dal rumore delle onde –forti vibrazioni- e dall’odore del mare. Sotto i piedi sento il calore dei granelli di quella preziosa polvere d’oro e nei capelli la dolcezza dell’abbraccio mosso dal vento. Procedo lentamente avvinta dalla sensualità che emana quel luogo affascinante. Mi inoltro all’interno dell’isola, fra ruscelli, piante e fiori in una sorta di trance ipnotica. Ad ogni passo il mio corpo assorbe gli umori incontaminati del suolo. I piedi non faticano sul terreno sconnesso. Le mani accarezzano tutto ciò che mi circonda: radici, alberi, cespugli, foglie, sassi, terra, fiori. Gli occhi vedono la cristallina verità che sfugge alla vista. Sento il chiacchiericcio di animali che non so identificare. Vengo avviluppata da vibrazioni intense, mentre i sensi fremono in una danza erotica. Sulle spalle il calore del sole mi veste di luce con lo scintillio di raggi invisibili. Respiro a pieni polmoni l’essenza di ogni singolo dettaglio. Al terzo respiro profondo, mi sveglio.
Lasciata l’isola riemergo da sotto le lenzuola, nel mio letto, come un criceto assonnato. Non sono nuda, ma sono bellissima e sorridente come nel sogno. Prima di alzarmi ripenso a ciò che ho visto e sentito: acqua, aria, terra e fuoco gli elementi naturali da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia. Gli ingredienti dell’essenza perfetta. L’essenza dell’esistenza umana. Respiro, sento, sfioro, vedo, vibro, godo e sono felice!

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