
L’oro, il lampasso chermisi, l’argento
scandirono i tempi della vita
pur se consci d’averla rapita
all’insondabil nobil sentimento.
Il primo ci accolse nel lamento
e stese il manto per la bella gita,
in lacrime lasciò la dipartita
che ‘l passo già divenia lento.
Il secondo, con il suo bagliore,
ciechi ci rattenne per un bel tratto
che quando riacquistammo antica vista
l’argento fluttuava in quel ritratto
fisso sul cavalletto dell’artista
intento a cercar oro nel candore.

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