
Sbagliare non fa più schifo come un tempo, vi spieghiamo perché.
# Determinismo. Se avete fatto uno sbaglio, significa che lo dovevate fare. Avete presente il destino, no? Quindi, fondamentalmente, vi siete levati il pensiero.
#Sbagliando non si impara niente, è empiricamente provato. Ma si sbaglia facendo e facendo si impara, quindi per la proprietà transitiva e per il più recente ma comunque valido principio del “chi non fa non falla”, decretiamo che sbagliare è intrinsecamente implicito nel fare. Accettatelo e continuate a vivere. O nascondetevi sotto al letto.
#Probabilità. Se vi siete resi conti di aver sbagliato, complimenti! Le vostre probabilità di smettere di sbagliare sono appena aumentate tantissimo!
#Esistenzialisti col sorriso. Avete presente quel senso nichilista tipico del terzo millennio che ci assale alle volte ricordandoci la vacuità dell’universo? Tipo perché dovrei impegnarmi a smettere di fumare se tanto cenere siamo e cenere ritorneremo? Ecco, nel caso degli insuccessi potete salutare con gioia la posizione esistenzialista. “Ho sbagliato. E allora? Sono solo un ammasso di atomi schiantati in mezzo ad altri miliardi di atomi confinati su un pallido pallino blu nella vuotezza dell’universo sconfinato. Ah-ah, vi ho fregato!”
#Scongiuramento del rigor mortis. Se avete sbagliato, significa che siete ancora vivi.
#Piagnucolare. Ammettere di aver fatto un errore può essere un sollievo gigantesco. Inoltre, almeno per un pochetto, siete autorizzati a godere i sottovalutati e dolci frutti del compatimento. Se siete in crisi e lo dite agli altri, lasciando andare le difese per una volta e mostrando le vostre debolezze, troverete sempre qualcuno pronto ad asciugarvi le lacrime, ascoltare le vostre invettive contro l’esistenza e prepararvi i biscotti.
#Mal comune mezzo gaudio. Sbagliare fa schifo, è vero. Ti fa sentire un fallito e aumenta esponenzialmente la sensibilità delle tue ghiandole lacrimali. Ma tutti lo fanno. Se credi che le vite degli altri siano perfette, sappi che non contano le faccine sorridenti sfoggiate su facebook né gli storditi “sì sì, tutto bene” scambiati frettolosamente il sabato sera. Contano quelle volte che si sono stesi sui loro letti con gli occhi fissi al soffitto pensando: “Oh, merda”.
#Proporzioni. Il vostro sbaglio è gigantesco, talmente vergognoso da farvi rinunciare al contatto visivo con qualunque altro essere sulla faccia della terra, certo. Ma ci sarà sempre qualcuno che ne ha fatte di più grosse della vostra. Insomma, non avete mica ucciso nessuno, no? No?
#Taglia&Cuci. Un errore non è mai un errore totale. Un errore si porta dietro miliardi di prospettive, posti, persone, parole. E altre cose importanti che iniziano per “p”. Non è possibile che tutto sia sbagliato. Quindi ringraziate l’errore per le cose nuove che vi ha fatto sperimentare, ditegli che lo sapete che la vita che un taglia e cuci di esperienze, spassose o dolorose che siano, e poi invitatelo cortesemente a uscire.

Infatti. Io ultimamente preferisco fare degli sbagli che delle cose giuste. Mi trovo meglio.
Complimenti, molto divertente e, al contempo, ricco di spunti di riflessione. Il mio capitolo preferito è “#Esistenzialisti col sorriso”.