
Steven Soderbergh, classe 1963, rappresentava, sino al baratro registico degli ultimi anni, quello che solitamente si dice “un nome, una garanzia”. Si ricorda con affetto Traffic che nel 2001 ottenne quattro statuette agli Oscar come miglior regista, miglior attore non protagonista per Benicio Del Toro, miglior sceneggiatura non originale a Stephen Gaghan ed infine miglior montaggio per Stephen Mirrione.

Scheda della serie
Titolo originale: The Knick
Paese: Stati Uniti
Genere: Medical Drama
Stagioni: 1 Episodi: 10
Ideatore: J. Amiel, M. Begler
Regista: S. Soderbergh
Interpreti:
C. Owen: John Tackery
A. Holland: Dr. Algernon
Edwards J. Bobb: Herman Barrow
J. Rylance: Cornelia Robertson
E. Hewson: Lucy
M. Angarano: Dr. Bertie
C. Sullivan: Tom Cleary
E. Johnson: Everett Gallinger
Data uscita in Italia: 11.11.2014
Rete televisiva: Sky Atlantic
Consigliato: ai Medical Drama addicted
Sconsigliato: ai deboli di stomaco
Nel 2000 diresse Julia Roberts nel biografico dedicato all’attivista statunitense Erin Brokovich e l’anno successivo accarezzerà l’apice del suo successo con Ocean’s Eleven, primo episodio di una trilogia che proseguirà nel 2004 e nel 2007.
Attuando una sorta di ellissi temporale passiamo direttamente alle ultime due pellicole che lo hanno condotto verso una discesa stilistica che sfiora la banalità. Nel 2012 esce Magic Mike, parabola morale sulla droga con decorazione divertente che vede un gruppo di spogliarellisti divenire il sogno di ogni donna. (E come non essere d’accordo se nel cast compare l’ormai beniamino Matthew McConaughey?). Storiella d’amore per addolcire la mascolinità e si passa al film targato HBO che vede narrata sul grande schermo la particolare vita di Liberace, showman di enorme successo, e la sua travagliata storia d’amore con il giovane Scott Thorson.
Quest’anno torna alla ribalta con una serie tv, anch’essa targata HBO, presentata alla 9° edizione del Festival Internazionale del Film
di Roma che contò sulla presenza dell’interprete e produttore Clive Owen e il cui finale di stagione fu proiettato in contemporanea con l’America.
Ambientata nella New York d’inizio ‘900 narra le vicende interne all’ospedale Knickerbocker situato, a differenze degli altri ospedali, nella parte più povera della città. Protagonista il dottor John Tackery, ispirato alla reale figura del chirurgo William Stewart Halsted, un grande personaggio anch’egli realmente dipendente prima da cocaina e in seguito da morfina. La droga è uno dei tasselli principali di cui si compone la storia. Al tempo non era illegale recarsi in farmacia e richiedere una dose di cocaina, di conseguenza non dava vita a scandali interni alla società. Energia vitale che rende Thackery uno dei chirurghi sperimentali ed avanguardistici migliori del tempo storico narrato che si ritroverà, con lo scorrere degli episodi, a dover affrontare la propria dipendenza tra baratri economici che segneranno il destino dell’ospedale stesso e omicidi.
Un altro tassello è rappresentato dalla questione razziale. Com’è ben noto era raro incombere in figure di prestigio rivestite da uomini di colore, al tempo tenuti al margine della società e ai quali venivano affidate mansioni minori come lavorare all’interno delle caldaie, nelle cucine dei grandi aristocratici o come condottieri delle loro sontuose carrozze. È interessante osservare come l’arrivo di un medico talentuoso giunto dall’Europa ma di colore porti all’interno del Knick una maggiore coscienza sull’argomento trattato ma non priva di numerosi ostacoli.
Una peculiarità della serie è il mostrare con minuziosità ogni intervento chirurgico osservato attraverso particolari primi piani delle sezioni più interne del nostro corpo. Divertente fu assistere, durante la proiezione degli episodi al Festival di Roma, al ribrezzo provato da parte del pubblico pagante che interdetto non esitò ad abbandonare le proprie postazioni per dirigersi verso proiezioni più adatte al loro scintillante stomaco.
Siamo in un’epoca caratterizzata da un numero elevato di morti e assenza di medicinali particolarmente importanti per la guarigione dei
pazienti. Non di certo un periodo felice ma estremamente avanguardistico per la medicina impersonata da una personalità come quella del dott. Thackery che sicuro delle proprie capacità e, almeno in apparenza, privo di talloni d’Achille, ci conduce verso un ulteriore sguardo interno al mondo degli ospedali, negli ultimi anni osservato ai tempi odierni con serie come Grey’s Anatomy, E.R. e Dottor House, e questa volta narrato attraverso lo sguardo attento di Soderbergh che mostra gli avvenimenti sotto una perenne luce velata da un’oscurità costante presente sia nell’atmosfera, sia come specchio dell’animo dei personaggi. Ognuno di loro custode di un segreto. Ognuno di loro colonna portante del Knickerbocker.

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