
In quattro me lo donan per la vita.
Mio padre che domanda abbracci
a quel ventre che lo legò con lacci
troppo stretti perché fosse finita.
Mio zio resta nel movimento
di gambe, braccia per stare a galla,
ma su tutti lo stile a farfalla
m’impresse forza per andar nel vento.
Mia moglie risorgente dall’onde,
dopo anni, il suo volto raggiante
mi ridona tutto ‘l tempo perduto.
Martin Eden dagl’abissi in aiuto
rasserena ‘l mio corpo tremante
che, sì grato, in un tuffo risponde.

Grazie Marinda, emergo per rispondere, ma riprendo fiato pe rifare il tuffo lasciato in sospeso.
Bella!