
Sei poesie.
Brina
Le pallide gambe di ragazzo, i seni
cuscino di ciocche fini e senza peso
Distratta arroganza
tagliente come brina
su labbra morbide e sottili
serrate a contenere i miei vent’anni
affogate di latte e d’amarena
(forse) Via Mazzini
Sottile come schegge d’acqua sputate da un bicchiere rotto
gli aculei di un riccio di castagna matta
l’odore della pioggia, sporca di terra e notte
ti ricordo
sulla soglia della tua casa di ragazza
In quegli anni, la fine trama dei tuoi giochi s’era fatta feltro
la nebbia mi era entrata nelle ossa
nel sangue, viscido di noia e di sconfitta
Cinque
Cinque medaglie al valore
ricordo sommesso
ironica pena d’amore che bagna la notte
capovolta nel letto
Cinque
tonde, fresche, rosse
ed altre cinque
Una la tocco. Altre le sfioro
Una la voglio staccare col morso
di una parola di troppo
Senza Titolo
Se io e te fossimo insieme adesso
migliori amici, fratelli
inondati di luce e moscerini
che le rondini uccidono, indifferenti
Se tu fossi qui con me
forse perso nei tuoi pensieri eppure
pazientemente disposto ad annuire
al suono della mia voce
come sempre
Vorrei poter dire che saprei riconoscerti
tenderti la mano
ma sarebbe qualcosa da scrivere sulla pagina e rileggere compiaciuti
la trama di una storia
scritta su commissione
Senza Titolo
quel che è fatto è fatto
e quel che non è fatto
è desiderio
come le conchiglie
che tornano e ritornano
con le maree
Senza Titolo
Mentire è peccato
Dirsi Ti Amo lasciando la porta di casa alle spalle
Sotto il tappeto, sottili frittelle di polvere e stanchi coriandoli di due anni fa
Ritagli di unghie. Forse, l’anello mancante
La nostra catena
Stampata da mani indurite
Uguale a milioni di altre
Idea fra le idee mandate a morire di noia fra gente che muore di fame
Ricorda la vuota apparenza dei ninnoli nell’uovo di Pasqua
Il peso dell’aria
La saggezza del farsi desiderare

Perché non lasci qualcosa di scritto?